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Giorno 7

 

Abbiamo iniziato la mattina con una bella messa all’aperto in uno dei giorni di festa dei martiri dell’Uganda.  Sono toccato dall’umile fede di questi giovani, dalle loro belle voci, e dal modo in cui pregano con tutto il corpo, e non solo con la testa (molti di noi occidentali sembrano “lasciare il corpo” alla porta quando vengono a pregare).  Fratello Sylvanus ha insegnato a uno degli studenti a guidare il canto, e hanno cantato meravigliosamente.  Un altro studente ha proclamato la Parola di Dio, e un altro ancora ci ha guidato nel salmo responsoriale.  Molti studenti si sono avvicinati per ricevere la comunione, e altri hanno scelto di salire per una benedizione.  Un ragazzo era così alto che ho dovuto mettermi in punta di piedi per offrirgli la benedizione!

Durante la liturgia mi sono ricordato delle belle parole di Sant’Agostino: “Quando veniamo davanti alla presenza dell’Eucaristia o andiamo a riceverla, dobbiamo guardare il Corpo di Cristo nell’Eucaristia e ricordarci che siamo già il Corpo di Cristo, prima di ricevere l’Eucaristia, in virtù del nostro battesimo”.  Agostino scriveva: “Guarda ciò che [già] sei, e diventa [più veramente] ciò che ricevi”.  Diventiamo membri reali del corpo mistico di Cristo quando siamo battezzati, e la nostra ricezione del corpo e del sangue di Cristo nell’Eucaristia è cibo e bevanda per nutrire e costruire la presenza di Cristo che è già in noi.

Dare la comunione alle persone è sempre stata un’esperienza commovente per me.  Guardare negli occhi del comunicante e riconoscere il Corpo di Cristo, “sotto l’apparenza” del comunicante stesso o di se’ stesso, E il Corpo di Cristo “sotto l’apparenza” del pane e del vino, è un momento spirituale potente per me.

Oltre alla nostra celebrazione dell’Eucaristia, oggi è stata una gioia per me perché ho avuto il privilegio di insegnare una lezione a ciascuno dei due gruppi di studenti, del primo anno e del secondo anno.  La lezione continuerà per quattro giorni ed è sul tema “La spiritualità dell’insegnamento”.

Ogni giorno stiamo riflettendo su un passo delle Scritture e su come il passo getta luce sulla vocazione dell’insegnante:

  1. L’insegnante come figura della saggezza. Daniele 12:3: I saggi che istruiscono gli altri nella rettitudine brilleranno come le stelle per tutta l’eternità.
  2. L’insegnante come profeta e guaritore. Luca 4:16-21: Lo Spirito del Signore è su di me, perché Dio mi ha unto.
  3. L’insegnante come capo servitore. Giovanni 13,13: Gesù lava i piedi ai suoi discepoli.
  4. L’insegnamento come dono dello Spirito. Efesini 4:7-16: L’insegnamento tra la varietà di doni dati per l’edificazione del corpo di Cristo.
Date Published:

Nov 10, 2021

Author:

David

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Gender: Male
Age category: 60-70
Country: Italy

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