Papa Francesco è in contatto con il capo della Chiesa anglicana e con il moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia per realizzare il loro viaggio ecumenico in Sud Sudan precedentemente rinviato.
Papa Francesco è in contatto con il capo della Chiesa anglicana e con il moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia per realizzare il loro viaggio ecumenico in Sud Sudan precedentemente rinviato.
Il segretario di Stato celebra la Messa nel John Garang Mausoleum Park della capitale del Sud Sudan. Presenti circa 15 mila persone, in prima fila anche il presidente Salva Kiir. L’invito a “disarmare il male e disinnescare la violenza” con i perdono e l’amore. In mattinata incontro con il Consiglio delle Chiese e con i deputati del Parlamento nazionale di transizione.
Il cardinale Segretario di Stato atterrato questa mattina, intorno alle 10.15, a Juba. All’aeroporto, alla presenza del nunzio e del senior advisor del governo, una atmosfera di festa tra suore e donne di diverse tribù che hanno urlato, danzato e cantato.
Nel giorno in cui sarebbe dovuto partire per il viaggio apostolico nei due Paesi africani, posticipato per le terapie al ginocchio, Papa Francesco ribadisce in un videomessaggio la speranza “appena sarà possibile” di incontrare le care popolazioni, che invita a costruire percorsi di “perdono”, “serena convivenza” e “sviluppo”, a “deporre le armi” e a “scrivere pagine nuove di fraternità”, soprattutto per i tanti giovani.
Papa Francesco sarà rappresentato dal cardinale Pietro Parolin durante la visita ufficiale in Sud Sudan a luglio. Il Pontefice avrebbe dovuto recarsi personalmente a Juba tra il 5 e il 7 luglio, ma la visita è stata rinviata su richiesta dei suoi medici.
La costruzione della pace è un processo graduale che deve essere coerente e integrativo a tutti i livelli. Richiede “resistenza” e il popolo del Sud Sudan è un araldo della resistenza nei momenti più difficili.