Negli ultimi anni è emersa una nuova pratica per cui alcune comunità ecclesiali hanno designato il mese di settembre, che culmina nella festa di San Francesco d’Assisi il 4 ottobre, come “Stagione della Creazione”. Sono state prodotte molte risorse liturgiche per la celebrazione di questa stagione e molte di esse si possono trovare sul sito seasonofcreation.org. Su questo sito potete anche iscrivervi per ricevere regolarmente notizie e risorse per aiutarvi a celebrare questo nuovo tempo liturgico.
È un’iniziativa intelligente. Come scrisse una volta padre Thomas Berry, CP, un grande profeta ecologico che era molto in anticipo sui tempi, “Il sogno guida l’azione”. La liturgia è tutto un sognare, sognare un futuro migliore per l’umanità, sognare che noi uomini possiamo finalmente imparare, in qualche modo, ad abbracciare il sogno di Dio per il nostro futuro e per il futuro della Madre Terra. Molte delle nostre preghiere convenzionali, pur essendo belle sotto molti aspetti, possono essere interpretate come un sottile rafforzamento dell’idea di un Dio che è altrove, non qui tra noi, un concetto di Dio puramente trascendente. Quindi, è bene bilanciare questa enfasi convenzionale con preghiere che enfatizzano il Dio che è qui tra noi ora, la nozione immanente di Dio. La nostra ricca tradizione cattolica, soprattutto negli scritti dei nostri grandi mistici, ci insegna che Dio è sia immanente che trascendente. Forse se riuscissimo a crederci davvero e a portarlo pienamente nella nostra coscienza, ci relazioneremmo con la Madre Terra e gli uni con gli altri in modo molto diverso da come facciamo. Come scrivono i monaci del Priorato di Weston in uno dei loro inni, “Il Dio che è dentro tutti e oltre tutti”. La nostra tradizione, dopotutto, è una tradizione “uno E l’altro” piuttosto che una tradizione “uno O l’altro”! Quindi, portare questo equilibrio nel nostro linguaggio e nella nostra pratica liturgica potrebbe aiutarci a pensare in modo diverso a dove si trova esattamente Dio e a quando e come lo incontriamo. Il tema della Stagione della Creazione per il 2023 è tratto dagli scritti del profeta Amos: “La giustizia scorra come un fiume, la giustizia come un torrente ininterrotto” (5,24). Nel suo bellissimo messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, il 1° settembre 2023, il Santo Padre Francesco ricorda la sua visita al lago Sant’Anna in Canada nel luglio 2022. Scrive: “Quel lago è stato un luogo di pellegrinaggio per molte generazioni di indigeni. Circondato dal battito dei tamburi, ho pensato: “Quanti cuori sono venuti qui con ansioso desiderio, appesantiti dai fardelli della vita, e hanno trovato in queste acque la consolazione e la forza di andare avanti! Qui, immersi nella creazione, possiamo percepire anche un altro battito: il battito materno della terra. Come i cuori dei bambini nel grembo materno battono in armonia con quelli delle loro madri, così per crescere come persone dobbiamo armonizzare i nostri ritmi di vita con quelli della creazione, che ci dà la vita”. È possibile leggere l’intera lettera QUI Il tema della Stagione del Creato per il 2023 è tratto dagli scritti del profeta Amos: “La giustizia scorra come un fiume, la giustizia come un torrente ininterrotto” (5,24). Quando penso alla terra del Sud Sudan, bellissima eppure profondamente tormentata, mi viene in mente la passeggiata che ho fatto con Fratel Felipe Garcia, FSC, quando ho visitato il Sud Sudan nell’autunno del 2021. Fratel Felipe fa una lunga passeggiata ogni mattina, subito dopo l’alba, prima che faccia troppo caldo. In un giorno particolare, mi ha portato a vedere il possente fiume Nilo, lo storico fiume che scorre attraverso l’Africa orientale ed è famoso nella storia dell’Egitto e nelle pagine della Bibbia. Quando arriveranno in questa terra la vera giustizia e la profonda rettitudine? Penso che sarà solo quando tutti noi riusciremo a raggiungere il tipo di conversione del cuore a cui ci chiama il Santo Padre Francesco nella sua lettera. Nella sua lettera, Papa Francesco fa riferimento a un precedente testo di Papa Benedetto XVI, l’omelia per la solenne inaugurazione del suo ministero petrino il 24 aprile 2005. In quell’omelia, Benedetto scriveva: “I deserti esterni del mondo stanno crescendo, perché i deserti interni sono diventati così vasti”. Sono parole, credo, profondamente profetiche. Il rinnovamento della Madre Terra dipende in larga misura da un rinnovamento della nostra vita interiore, un rinnovamento che ci permetterà di discernere la presenza di Dio dentro e fuori di noi, un rinnovamento che ci aiuterà a vedere che la Creazione e la nostra stessa esistenza sono doni e non proprietà. Come ha scritto Papa Francesco nel suo messaggio per questa occasione nel 2022: “La creazione si riferisce sia al misterioso e magnifico atto di Dio di creare dal nulla questo maestoso e bellissimo pianeta e universo, sia al risultato continuo di quell’atto, che sperimentiamo come un dono inesauribile. Durante la liturgia e la preghiera personale nella “grande cattedrale della creazione”, ricordiamo il grande Artista che crea tale bellezza e riflettiamo sul mistero della decisione amorevole di creare il cosmo”. |
Date Published:19 June 2023 Author:Fr David Gentry, Mission Promoter Article Tags: Ultime notizie, Sud Sudan, Solidarity, Stagione della creazione |