Natale 2023
Care amiche e cari amici, ancora una volta ci troviamo a metà dicembre e nel pieno periodo dell’Avvento. Onoriamo il Principe della Pace anche se viviamo in mezzo a tanta crudeltà e stupidità umana, mentre l’avidità, la meschinità, il conflitto e la guerra continuano a imperversare in tutto il mondo. Facciamo i nostri piani di guerra, sviluppiamo le nostre strategie e tattiche, costruiamo e vendiamo le nostre armi letali. Oppure, in alternativa, noi religiosi teniamo le nostre riunioni, sviluppiamo i nostri piani e programmi, scriviamo i nostri articoli e le nostre newsletter e organizziamo le nostre proteste e altri sforzi per ottenere un cambiamento sostanziale. Eppure, ci ritroviamo non diversamente dagli abitanti della biblica Torre di Babele: tutti i nostri sforzi sembrano non portare a nulla, a fare ben poca differenza nella sofferenza del nostro mondo. La tentazione della disperazione e del cinismo è certamente presente e, per molte persone che guardano onestamente alla storia umana, la disperazione e il cinismo sembrano opzioni realistiche. Eppure, noi cristiani siamo un popolo di speranza, una speranza ostinata e coraggiosa nonostante tutti gli ostacoli che ci vengono posti ogni giorno: una speranza non basata sulla probabilità di successo dei nostri sforzi, ma piuttosto radicata nella nostra fede in un Dio che ha generato il creato, e ognuno di noi, per amore; un Dio che – nonostante le nostre ferite autoinflitte – non si arrende mai con noi, un Dio che può prendere anche le nostre rotture e tirarne fuori qualcosa di bello. Come ha scritto Papa Francesco nell’aprile del 2023, “è così che germoglia la speranza di Dio. Nasce e rinasce nei buchi neri delle nostre aspettative deluse – e la speranza, la vera speranza, invece, non delude mai. Pensiamo proprio alla croce: dal più terribile strumento di tortura, Dio ha fatto nascere il più grande segno del suo amore. Diventato albero della vita, quel legno di morte ci ricorda che gli inizi di Dio spesso iniziano con le nostre fini. Così, ama operare meraviglie“. E ora, mentre ci avviciniamo alla festa del Natale, ci viene ricordato che la storia cristiana è iniziata con un altro paradosso: dalla povertà, dall’umiltà e dall’anonimato della scena della sua nascita, nasce un bambino minuscolo destinato a cambiare il mondo, non con atti di dominio e di controllo, non con atti di potere sugli altri, ma con un altro tipo di potere: il potere dell’amore. Sebbene noi esseri umani sembriamo spesso del tutto incapaci di cogliere questa semplice lezione, questo potere è l’unico che potrà mai cambiare veramente il nostro mondo, o noi stessi. Concludo con una bellissima preghiera scritta dai monaci benedettini del Priorato di Weston, nel Vermont (USA): Bambino di Betlemme-casa del pane; Uomo di Gerusalemme-città della pace; Tu ci hai amati Senza limiti né condizioni; Nella nostra grandezza e nella nostra miseria, nella nostra follia e nella nostra virtù; Che la tua mano sia sempre su di noi e che il tuo cuore sia sempre dentro di noi, affinché anche noi molti diventiamo Pane e pace per gli altri. Auguro a ciascuno di voi un bellissimo e gioioso Natale. Padre David Gentry Mission Promoter |
Date Published:12 December 2023 Author:Fr David About the Author:Descriptor: Mission Promoter Article Tags: Ultime notizie, Sud Sudan, Natale, Auguri, Contribuire, Solidarity |