Non c’è un momento perfetto per una tale visita”, ma non è escluso che Papa Francesco visiterà il Sud Sudan il prossimo anno. Questo è un desiderio già espresso più volte dal Papa stesso e che riceve “un forte sostegno” affinché possa essere organizzato dalle autorità.Questo secondo l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, che ha compiuto una visita di tre giorni a Juba – dal 21 al 23 dicembre – durante la quale ha incontrato i leader politici e religiosi locali. “Crediamo che ci sia un grande sostegno per una visita” del Santo Padre, ha detto l’arcivescovo parlando con Mbikoyezu John Gbemboyo, un collaboratore della sezione inglese di Vatican News per l’Africa: “Anche se come tutte queste cose, non c’è mai il momento perfetto – quindi dobbiamo andare avanti nell’intero processo di discernimento”, ha detto l’arcivescovo Gallagher. Il desiderio del Papa La visita prenatalizia in Sud Sudan del segretario per le relazioni con gli Stati era in programma da mesi, coordinata con Lambeth Palace, il supporto organizzativo dell’arcivescovo di Canterbury. Ed è con il primate anglicano, Justin Welby, che Incontrando la comunità anglicana nella chiesa di All Saints a Roma, il Papa aveva rivelato la sua intenzione: “I miei collaboratori stanno studiando la possibilità di un viaggio in Sud Sudan. Ma perché? Perché i vescovi anglicani, presbiteriani e cattolici sono venuti a dirmi: ‘Per favore venga in Sud Sudan, magari solo per un giorno. Ma non venire da solo, vieni con Justin Welby”. Questo veniva dalla giovane chiesa di quel paese, e ci ha fatto pensare a una situazione molto brutta lì, e al fatto che Già nell’ottobre di quell’anno, sembrava che la visita potesse avere luogo ma il peggioramento del contesto politico e l’escalation di scontri in degli scontri in diverse aree del paese, che hanno portato ad una rottura del “cessate il fuoco” e una grave crisi umanitaria, hanno frenato frenare l’iniziativa. Il ritiro in Vaticano In occasione del ritiro spirituale in Vaticano dei massimi esponenti religiosi e politici del Sudan le massime autorità religiose e politiche del Sudan nell’aprile 2019, All’incontro, ideato dall’arcivescovo di Canterbury, hanno partecipato il presidente Salva Kiir e i vicepresidenti designati, tra cui Rebecca Nyandeng De Mabior, vedova del leader sud sudanese John Garang, e Riek Machar, leader dell’opposizione. Papa Francesco si è inginocchiato a baciare i loro piedi implorando il dono della pace per un popolo sfigurato da quasi sei anni di guerra civile. Quel gesto inaspettato e simbolico è ricordato da Gallagher: “Il ritiro in Vaticano ha avuto molta attenzione soprattutto per il gesto estremo del Santo Padre di supplicare i leader del Sud Sudan di portare avanti il processo di pace per il bene del Ascoltare il popolo e i leader Ovviamente, spiega Gallagher, “è stata una visita influenzata da Covid-19, ma alla fine abbiamo deciso che non esiste un momento perfetto per una visita del genere. Abbiamo deciso che dovevamo venire ora. Siamo venuti con l’obiettivo di ascoltare la gente; ascoltare i leader, sia politici che della Chiesa, per vedere qual è la situazione qui e quale contributo possono dare sia la Santa Sede, in particolare Papa Gli incontri Arrivato a Juba nel primo pomeriggio del 21 dicembre, accompagnato da All’aeroporto ha avuto un incontro privato con il ministro degli Affari Esteri, Mayiik Ayii Deng. Nel pomeriggio, alla Nunziatura, ha incontrato il vescovo anglicano Precious Omuku e Martha Jarvis, rappresentanti di Lambeth Palace, e alcuni diplomatici, con i quali ha discusso della attuale situazione politica, economica e sociale del Sud Sudan. Questo è stato seguito da una conversazione con i vescovi del Sud Sudan, che hanno espresso la loro gratitudine al Papa “per la sua paterna vicinanza” e hanno rinnovato “l’impegno della Chiesa locale a favore delPaese”. A colloquio con il presidente Salva Kiir La mattina del 22 dicembre, Gallagher, insieme a delegazioni della Santa Sede e del Lambeth Palace, è stato ricevuto dal presidente Salva Kiir Mayardit, nella sua residenza. Un colloquio cordiale, durante il quale il il sostegno del Vaticano al processo di pace è stato riaffermato e la possibilità di una visita in Sud Sudan l’anno prossimo da parte del Papa, di Welby e il moderatore della Chiesa presbiteriana di Scozia. La proposta è stata accolta con grande soddisfazione dal capo di Stato, che ha ribadito l’impegno del governo per la realizzazione della pace, ringraziando il Papa e l’arcivescovo di Canterbury per aver promosso l’unità e la stabilità nel Sud Sudan. In particolare, Salva Kiir ha ringraziato Papa Francesco per l’assistenza umanitaria Il viaggio di Gallagher è proseguito con un incontro con alcuni rappresentanti del La mattina del 23 dicembre, l’arcivescovo ha presieduto una messa nella nella cattedrale di Juba – alla presenza del terzo vicepresidente, Taban Deng Gai-, durante la quale ha incoraggiato i fedeli a vivere il mistero del Natale, nella costante ricerca di unità, carità e perdono. Dopo la celebrazione, il presule ha incontrato i religiosi Un popolo di ottimismo e di grande fede Alla conclusione del viaggio, il segretario per le relazioni con gli Stati si è detto “ottimista” sull’Africa, nonostante le molte sfide che il continente: dall’insicurezza alla povertà costante alla devastazione causata dalle inondazioni. “Sono un grande sostenitore dell’Africa. Sono ottimista sull’Africa. I capisco i molti problemi e le sfide, ma penso che alla fine ci sia un’energia e un ottimismo. C’è un talento che porterà porterà avanti il popolo africano, compreso il popolo del Sud Ha concluso con un pensiero per il Natale: “Questo è un paese di grande fede, con una grande tradizione cristiana. E il Natale è un momento in cui davvero Gesù Cristo, nella sua fragilità, viene tra noi. Dio sceglie l’umanità. Quindi, c’è un grande messaggio di speranza, un messaggio di perseveranza”.
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Date Published:25 Dic 2021 Author:Mission Promoter
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