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Sensibilizzazione sulla Violenza sessuale collegata ai conflitti

 

 

Venerdì 24 marzo 2023 l’Ambasciata britannica presso la Santa Sede ha ospitato presso l’Istituto Maria SS Bambina di Roma una discussione sul tema “Sensibilizzazione sulla Violenza sessuale collegata ai conflitti”.

Gli ospiti sono stati invitati a partecipare di persona o online e di conseguenza era presente un discreto numero di persone nella sede di Roma.

L’Ambasciata britannica presso la Santa Sede è proattiva nel portare l’attenzione su questioni come la violenza verso le donne, in particolare la violenza sessuale in tempo di guerra. Bisogna riconoscere il merito degli organizzatori dell’Ambasciata britannica presso la Santa Sede, poiché il pubblico si è “commosso fino alle lacrime” durante alcuni interventi, proprio come previsto dalla moderatrice suor Bernadette Reis, FSP, della Direzione del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.

Particolarmente stimolante per il pubblico è stata la testimonianza di Nyota Mapendo, una sopravvissuta alla violenza di genere proveniente dalla Repubblica Democratica del Congo. Nyota ha raccontato con coraggio la sua storia di essere stata ripetutamente violentata dai soldati nella Repubblica Democratica del Congo quando era ancora una giovane adolescente, con conseguente gravidanza. Questa donna coraggiosa ha condiviso il suo sogno di andare avanti a studiare ed è in grado di farlo grazie all’assistenza dei Servizi di Soccorso dei Gesuiti (JRS). Purtroppo, Nyota deve sopportare trattamenti crudeli e discriminatori nella sua società perché è affetta da albinismo, un’assenza congenita di pigmento nella pelle e nei capelli, molto diffusa in Africa. Le persone affette vengono trattate male per paura.

La missione di Nyota oggi è quella di diffondere la parola a nome delle vittime della violenza di genere e di aiutarle a vivere in pace. Il suo appello finale a coloro che la ascoltavano è stato quello di aiutare a costruire la pace nella RDC.

La testimonianza di Nyota e le parole degli altri oratori che hanno parlato della prevalenza della violenza sessuale nelle situazioni di guerra hanno chiarito che questo tipo di violenza è diretta principalmente contro le donne.  La violenza sessuale è diventata un’arma usata contro le donne e deve essere giustamente considerata un crimine di guerra.

Le testimonianze presentate da Natalia di Caritas Ucraina hanno mostrato come molte donne in Ucraina siano costrette a praticare sesso semplicemente per vivere.  Le sue storie di donne violentate hanno mostrato che:

– molte donne sono costrette a fare sesso con i soldati, anche di fronte ai loro familiari, compresi i mariti;

– molte donne finiscono per suicidarsi perché non riescono a vivere con se stesse dopo l’abuso;

– le donne hanno difficoltà a parlare e a guarire dall’abuso sessuale.

Gruppi umanitari come la Caritas sono presenti in Ucraina e sono pronti a sostenere le donne e le ragazze. Natalia ha lanciato un appello affinché le persone siano al fianco dell’Ucraina, preghino per il Paese e per la pace.

Suor Barbara Paleczny SSND, che ha svolto il suo ministero in Sud Sudan per dodici anni, ha condiviso le esperienze di lavoro con la popolazione di quel Paese devastato dalla guerra, cercando di facilitare la guarigione dalla violenza sessuale che domina i combattimenti all’interno del Paese. I soldati non sono ben pagati, quindi si prendono il loro “pagamento” sotto forma di stupro di donne e ragazze innocenti. Barbara ha formato i leader per la guarigione fisica dai traumi, utilizzando il metodo Capacitar, un metodo riconosciuto in tutto il mondo che si concentra sulla guarigione del corpo fisico. La teoria è che il corpo è in grado di guarire e il trauma non deve essere una “condanna a vita”. Il lavoro sul corpo è essenziale quanto la terapia orale. Durante gli anni trascorsi nel Paese, Barbara ha lavorato con migliaia di persone che hanno subito violenze sessuali e le loro conseguenze, concentrandosi sulla guarigione del corpo. La sua eredità continua a vivere.

Le discussioni del pomeriggio hanno incluso interventi di persone coinvolte in programmi di salute e guarigione per coloro che sono stati colpiti dalla violenza sessuale. Questa violenza viene usata per soggiogare e allontanare le popolazioni, e il ritorno da questa violenza e dall’allontanamento può richiedere molti anni. Non esistono soluzioni immediate, ma siamo chiamati a sostenere le popolazioni, ad accompagnare le persone colpite, a rafforzare i sistemi sanitari e a fare tutto il possibile per aiutare gli innocenti. Possiamo parlare contro i colpevoli.

Il governo britannico va apprezzato per aver portato alla luce questi problemi e per aver permesso alle persone di parlare, di raccontare le loro storie, in modo che molti altri si rendano conto di ciò che accade sul campo nei luoghi di conflitto e di guerra. I bombardamenti sono ovviamente già abbastanza gravi, ma gli attacchi all’integrità fisica delle donne in particolare sono profondamente avvilenti e lasciano cicatrici emotive che rimangono a lungo dopo che gli effetti dei bombardamenti sono scomparsi. Spesso le donne non denunciano questi attacchi a causa dell’imbarazzo e della vergogna che provano. Dobbiamo essere presenti per sostenerle e incoraggiarle, in modo da aiutarle a guarire.

Il ruolo dei media è molto importante per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli attacchi di violenza sessuale che si verificano. La sensibilizzazione è una sfida difficile, ma con i social media in quest’epoca si può avere un resoconto immediato di ciò che accade sul campo.

Gli oratori hanno citato Papa Francesco quando ha detto alle vittime di violenza che ha incontrato: “Le vostre lacrime sono le mie lacrime. Il vostro dolore è il mio dolore”. Il messaggio è che ognuno di noi deve essere in grado di immedesimarsi in coloro che soffrono proprio come fa lui ……. e di denunciare, con la massima fermezza, questa violenza ripugnante. Siamo chiamati a stare dalla parte delle nostre sorelle innocenti e a sostenerle.

Date Published:

11 Aprile 2023

Author:

Sr Margaret Scott, RNDM

Article Tags:

Sud Sudan, Solidarity, Pasqua

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