Questo mese è, in molte parti del mondo, il “Mese della Storia della Donna” e, come ci ha ricordato Suor Margaret Scott, RNDM, l’8 marzo si celebra la Giornata Internazionale della Donna.
Come uomo, come cattolico e come sacerdote, sono stato toccato dal ministero di molte donne notevoli nel corso della mia vita – troppe per enumerarle qui – ma le ricordo tutte, a cominciare dalla mia bellissima madre e includendo molte straordinarie donne religiose, con profonda gratitudine. C’è una poesia e una canzone, popolare negli Stati Uniti, chiamata “Bread and Roses”. James Oppenheim scrisse la poesia e fu pubblicata per la prima volta nel dicembre 1911. James Oppenheim fu ispirato a scrivere la poesia quando vide lo slogan delle donne sindacaliste di Chicago: “Pane per tutti e anche rose”. Il poema fu messo in musica e divenne popolare tra i sindacati e nei movimenti di protesta. È stata registrata dalle cantanti folk americane Judy Collins e Joan Baez. Il testo è il seguente: Mentre marciamo, marciamo, nella bellezza del giorno Un milione di cucine oscurate, un migliaio di loft di mulini grigi Sono toccati da tutto lo splendore che un sole improvviso rivela Perché il popolo ci sente cantare, pane e rose, pane e rose.
Mentre veniamo marciando, marciando, combattiamo anche noi, per gli uomini, Perché sono in lotta e insieme vinceremo. I nostri giorni non saranno sudati dalla nascita fino alla chiusura della vita, I cuori muoiono di fame come i corpi, dateci il pane, ma dateci le rose.
Mentre veniamo marciando, marciando, donne morte senza numero Vanno piangendo attraverso il nostro canto la loro antica chiamata per il pane, Piccola arte e amore e bellezza i loro spiriti arrancanti sapevano Sì, è per il pane che lottiamo, ma lottiamo anche per le rose.
Mentre marciamo, marciamo, ci alziamo fieri e alti. L’ascesa delle donne significa l’ascesa di tutti noi. Non più lo sgobbone e l’ozioso, dieci che faticano dove si riposa, ma una condivisione delle glorie della vita, pane e rose, pane e rose. “I cuori muoiono di fame, così come i corpi”. Nella canzone, il pane è un simbolo di giustizia, che tutti dovrebbero avere sufficiente sostentamento per poter vivere. Le rose sono un simbolo di bellezza, che il cuore umano ha bisogno di pane, sì, ma anche di bellezza. E che sia la giustizia che la bellezza sono beni di cui tutti gli esseri umani meritano di godere. Solidarity with South Sudan – sponsorizzata e sostenuta come siamo da molte meravigliose congregazioni di donne religiose – è profondamente impegnata nel “sorgere delle donne” nel Sud Sudan, perché sappiamo che il loro sorgere è “il sorgere di tutti noi”. Così, in tutti i nostri progetti, cerchiamo di fornire alle donne come agli uomini tutte le opportunità che possano permettere loro di contribuire pienamente alla costruzione di una civiltà di giustizia e bellezza nella loro amata patria. Questo mese ha portato la notizia molto gradita che il nostro Santo Padre Papa Francesco visiterà il Sud Sudan dal 5 al 7 luglio 2022. La visita del Santo Padre sarà un enorme conforto e fonte di incoraggiamento per il popolo del Sud Sudan e si spera che porti a una rinnovata attenzione internazionale sugli sforzi di questo giovane paese per sviluppare un’economia sostenibile che possa fornire cibo, alloggi, istruzione e lavoro alla popolazione del paese. Questo marzo ci imbarchiamo anche nella bella stagione della Quaresima, a volte fraintesa nella nostra tradizione cattolica a causa di un’eccessiva enfasi sul peccato umano e sulla rottura. Ma, di fatto, la giusta enfasi della Quaresima non è sulla nostra peccaminosità umana, ma sull’amore e la misericordia di Dio nel mandare suo figlio a diventare uno di noi e a condividere pienamente la condizione umana. La parola “Quaresima” deriva da una parola inglese antica che significa “allungare” e si riferisce, infatti, non alla peccaminosità umana, ma al fatto che, nell’emisfero nord, le giornate stanno diventando più lunghe e più calde mentre ci avviciniamo alla primavera, e ai segni di nuova vita e speranza che sono sempre più intorno a noi. Concludiamo la Quaresima con la Settimana Santa e la commemorazione annuale della scelta di Gesù di svuotarsi della “divinità” per entrare pienamente nella rottura della condizione umana, sottoponendosi così alla persecuzione ingiusta e alla morte. Come sappiamo, naturalmente, questa non è, fortunatamente, la fine della storia, poiché siamo in grado di dire, la domenica di Pasqua, “Cristo è risorto! Cristo è davvero risorto!”. Preghiamo anche per la risurrezione dei popoli, e per il popolo del Sud Sudan. Il mese di marzo porta anche una serie di feste meravigliose: le commemorazioni delle martiri paleocristiane Perpetua e Felicità (7 marzo), la festa di Francesca di Roma (9 marzo), che fu notevole sia per la sua carità che per il suo misticismo, la festa di San Giuseppe, patrono della Chiesa universale (19 marzo), e la festa dell’Annunciazione (25 marzo) (questi ultimi due giorni, tra l’altro, sono quelli in cui si canta il Gloria, anche se è Quaresima, e sono giorni in cui si rinuncia al consueto digiuno e astinenza quaresimale). |
Date Published:18 Mar 2022 Author:Fr. David, Mission promoter
Article Tags: Ultime notizie, Sud Sudan, Solidarity |